| La viabilità nell'interno |
 |
 |
 |
| Sabato 11 Ottobre 2014 12:34 |
|
Tigullio. Un’alluvione che sembra non avere fine. Dopo aver modo colpito in modo tragico e devastante Genova e il territorio nubifragi e frane questa notte hanno continuato ad abbattersi su città e vallate, provocando nuovi danni e criticità anche sulle strade provinciali, dove sono in corso numerosi interventi e sopralluoghi dei tecnici, coordinati dal commissario della Provincia Piero Fossati. In Val Fontanabuona è stata riaperta la Scoglina.
Transitabile la provinciale 30 di Camogli dopo gli allagamenti della notte per i violentissimi nubifragi che hanno colpito il Levante. Uomini della Provincia in azione anche sulla 333 di Uscio, che è comunque transitabile, per cadute di pietre e alberi, soprattutto sul versante fontanino della strada, dove i tecnici provinciali hanno immediatamente segnalato all’Enel la necessità di intervenire per mettere in sicurezza alcuni cavi elettrici pericolanti. Nuovi problemi a Borzonasca, il Sindaco Giuseppino Maschio riferisce che a Reisasca, è crollato un pezzo di strada, smottamenti a monte, tombini tappati, tra Levaggi-Belpiano-Acero. Queste le zone più critiche, chiusa la 586 della Val d’Aveto e lì “Per mesi non si passerà se non ricostruiranno la strada. Fino a lunedì monitoreremo la situazione dal Comune e con sopralluoghi, le scuole restano chiuse”. Le piene nel bacino dell’Entella impongono, per motivi di sicurezza, il mantenimento della chiusura al transito dei ponti di Comorga, sulla provinciale 225 a Carasco, e di Caperana, sulla 33 direttrice di Cogorno. “Purtroppo la notte scorsa le barriere di chiusura di questi ponti sono state vandalizzate e abbattute”, dicono i tecnici della Provincia, “obbligandoci a ripristinarle con squadre che avrebbero potuto meglio essere impiegate sul territorio in questi giorni di estrema difficoltà”. E ancora, restano chiuse la provinciale 21 di Neirone dove sul lato della Val Trebbia i metri di carreggiata demoliti sono un centinaio, e poi sono chiuse la 20 di San Marco d’Urri e la 586 della Val d’Aveto, come detto, nel Comune di Borzonasca, per un altro grosso cedimento della carreggiata.
|