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Caccia bloccata, l'ira dei cacciatori che lo apprendono già sui sentieri PDF Stampa E-mail
Mercoledì 16 Ottobre 2013 10:38

La sorpresa è arrivata quando tutti i cacciatori, usciti, chiaramente, stamattina presto, erano già tra sentieri e boschi ed è iniziato il tam tam di telefonate ed sms. La caccia, però, era stata bloccata, a sorpresa, nella serata di ieri

, dal Consiglio di Stato, che ha applicato la sospensiva sul calendario venatorio di tutta la Regione Liguria, dopo che, invece, sempre a fronte di ricorso delle associazioni ambientaliste, il Tar della Liguria aveva dichiarato valido il calendario così come emanato per la Provincia di Genova. A sorpresa, tutto dovrebbe essere bloccato, adesso, sino al 26 novembre, giorno fissato per l’udienza di merito del Consiglio di Stato, che, per ora, ha solo sospeso, sostenendo che sussiste “l’evidente pericolo di compromissione del patrimonio del patrimonio fauistico”. Tra le questioni che andranno affrontate nel merito, l’assenza di un piano faunistico venatorio regionale, l’assenza di un documento di valutazione ambientale strategica, le due giornate settimanali aggiuntive di caccia ai migratori. “Quanto arriva da Roma è sbalorditivo: sparisce del tutto la certezza del diritto”, dichiara Francesco Bruzzone, consigliere regionale della Lega Nord, da sempre grande portavoce dei cacciatori. “Quello della giustizia amministrativa è un problema italiano, perché chiunque faccia ricorso, in qualsiasi materia, con le sospensive blocca, in ogni caso, una procedura per mesi”, dice Luigi Tiscornia, presidente dell’ambito territoriale di caccia del Levante. “Attendere il 26 novembre vuol dire che chi fa la caccia alla migratoria ha finitola stagione – riprende Tiscornia – eppure i cacciatori hanno pagato la concessione 400, 500 euro”. Nei prossimi giorni si vedrà se la Regione potrà prendere provvedimenti straordinari per riaprire l’attività venatoria, ma nel mentre le associazioni venatorie potrebbero decidere azioni collettive di protesta e richieste di risarcimento. “Ancora ieri pomeriggio, sino alle 17.30 – racconta Tiscornia – eravamo in Regione a discutere di cosa fare per il contenimento dei cinghiali”.   

 

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