Chiavari. La vendita della Colonia Fara, aggiudicata per 6 milioni 705 mila euro, unica offerta pervenuta, dalla società della Val di Taro “Fara Srl”, amministratore unico Luigino Bottini, dottore commercialista, continua a far discutere in città e anche a Palazzo Bianco, con dibattito tra maggioranza ed opposizione, dopo l’apertura della busta giovedì mattina scorso. 

Per le opposizioni, l’ex colonia è stata svenduta; questo hanno dichiarato il giorno stesso, il capogruppo Pd, Alessandra Stagnaro, ed il capogruppo di Chiavari Avanti Così, Silvia Garibaldi. Oggi si aggiungono il punto di vista di Roberto Rombolini e Giuseppe Lagomarsino, Gruppo Misto, secondo i quali è vero che il mercato immobiliare in questo momento è basso ma “la Fara non poteva essere conservata come dormitorio a spese del Comune. L’unica opportunità era quella di venderla a privati con asta pubblica. “I chiavaresi”, chiudono i due, “devono sapere che sono stati persi 10 milioni 300 mila euro e sei anni di tempo per il recupero della struttura a causa dei ricorsi degli ambientalisti”. E oggi arrivano anche puntualizzazioni dal sindaco e dalla sua maggioranza: la procedura di vendita è avvenuta in modo trasparente, il consiglio comunale aveva dato mandato alla giunta per un ribasso che poteva raggiungere il 20% della perizia posta a base di gara, fortunatamente, dicono il sindaco Roberto Levaggi e la sua maggioranza, c’è stata un’offerta superiore e dopo è arrivata una proposta valida con ribasso solo del 10%. “Il vero danno”, si legge ancora nella nota diffusa, lo ha fatto quella cultura della sinistra che con i ricorsi ha fatto perdere svariati milioni di euro alla città. Invece adesso noi con questi nuovi investimenti, potremo dotare Chiavari di nuove importanti opere pubbliche, e rilanciare il territorio”.